
Požig Narodnega doma / L’incendio del Narodni dom / The arson of the Narodni dom (Courtesy of Mario Tomarchio)
13 luglio 1920: la “notte dei cristalli” di Trieste
Il 13 luglio 1920 la storia e la vita del Narodni dom vengono interrotte da un incendio doloso. Dopo un comizio in piazza Unità d’Italia, estremisti fascisti e nazionalisti attaccano una ventina di attività gestite da slavi (caffè, negozi, banche e ditte), il consolato jugoslavo e, soprattutto, il Narodni dom. L’incendio, domato solamente il giorno successivo, riduce in cenere gli ambienti modernamente arredati, i libri, gli strumenti musicali, gli archivi, e con essi gran parte del patrimonio culturale degli sloveni di Trieste.
Il rogo del Narodni dom non è il solo atto di intolleranza: già prima del 13 luglio si hanno i primi segnali che condurranno a 25 anni di crescente oppressione e persecuzione nei confronti degli sloveni. Il Regno d’Italia e soprattutto il regime fascista li priveranno del diritto all’uso della lingua madre e, con la chiusura delle scuole, i confinamenti e le deportazioni, metteranno a rischio la sopravvivenza stessa della comunità slovena a Trieste.